martedì 20 dicembre 2011

Unknown Device Identifier, utility leggera e gratuita per identificare le periferiche sconosciute.


Sicuramente in molti tra voi si saranno ritrovati diverse volte a dover fare i conti con alcune periferiche che, per un motivo o per un altro, non vengono riconosciute dal proprio PC visualizzando, di conseguenza, il classico punto esclamativo di colore giallo nella sezione Gestione dispositivi di Windows.
Per ovviare a tale situazione è sufficiente ricercare ed applicare i driver relativi alle periferiche in questione ma, purtroppo, non sempre trovare ciò di cui si ha effettivamente bisogno risulta tanto semplice così come, invece, potrebbe sembrare.
Per rimediare facilmente ad una situazione di questo tipo è però possibile sfruttare un’ottima ed utile risorsa quale Unknown Device Identifier
Si tratta infatti di un piccolo (900 KB) software totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (perfettamente compatibile sia con le versioni a 32-bit sia con quelle a 64-bit) che, una volta in uso, entrerà in azione consentendo una ben più semplice identificazione dei driver necessari per le periferiche che non vengono riconosciute.
Unknown Device Identifier, nello specifico, consentirà di visualizzare la lista completa di tutte le periferiche presenti nel PC evidenziano chiaramente quelle non riconosciute, così com’è anche possibile notare dando uno sguardo allo screenshot illustrativo presente ad inizio post, e mostrandone i dettagli, inclusa la sigla del chip, in modo tale da consentire una ben più semplice ricerca dei driver.
Cliccando poi con il tasto destro del mouse su ciascuna periferica verrà visualizzato un apposito menu mediante cui sarà possibile procedere alla ricerca del driver d’interesse, salvare o stampare le informazioni concernenti le periferiche o, ancora, effettuarne il backup.

mercoledì 7 dicembre 2011

XBox 360 ecco la rivoluzione!


L’atteso aggiornamento della dashboard di Xbox 360 è arrivato. Nella giornata di oggi gli utenti, effettuando l’update tramite il servizio online Xbox Live, potranno finalmente utilizzare le funzioni della nuova interfaccia, completamente in stile Metro, che trasforma la console Microsoft in un vero e proprio Media Center in grado di gestire contenuti digitali di ogni genere e scaricare e riprodurre film e musica direttamente da Internet.
Non è presente un browser Web per navigare in Rete, ma un motore di ricerca interna permetterà di trovare contenuti sull’hard disk della console, nella cloud e su Xbox Live.
È possibile inoltre utilizzare canali come YouTube, Dailymotion e Muzu TV per visualizzare contenuti video gratuiti e, grazie all’applicazione Mediaset Premium, accedere alla TV on demand e vedere in streaming film, sport, serie televisive, documentari e molto altro.
Altra importante novità riguarda la maggiore integrazione con Kinect, con la possibilita di usare comandi vocali per accedere rapidamente alle funzioni della console, e la possibilità di utilizzare lo smartphone per controllare la console, trasformando il cellulare in un telecomando interattivo con schermo touch.

giovedì 1 dicembre 2011

Il WikiLeaks dell'informatica è qui.



Da alcuni giorni scorsi sta facendo molto parlare di sé in Rete il sito Cryptome, sito analogo a WikiLeaks e finora poco conosciuto dagli Internauti, che ha pubblicato online numerosi documenti riservati che spiegano metodologie adottate dai fornitori di servizi per consentire alle forze dell’ordine di effettuare le proprie indagini e accedere ai dati degli utenti (nome e cognome, numero di telefono, indirizzo email, ecc) iscritti ai social network.
Ma non solo. Sono presenti anche procedure dettagliate come estrarre dati da PC e telefonini (ad esempio l’iPhone) e informazioni sui tempi di conservazione dei log da parte di aziende come Microsoft, Blizzard e AOL. Insomma, si tratta in pratica di manuali e linee guida su come recuperare IP, ID e quant’altro serve per risalire ad informazioni varie dell’utente. Questi documenti strettamente confidenziali sono al momento consultabili e scaricabili da chiunque da Cryptome. Esaminando nel dettaglio questi documenti abbiamo scoperto altri aspetti interessanti sia dal punto di vista della protezione della privacy sia per quel che riguarda la gestione delle informazioni.
La lista dei documenti presenti sul sito è effettivamente molto lunga e contiene davvero di tutto. Scorrendo l’elenco ci è balzato subito agli occhi il file facebook-spy3.pdf che corrisponde al documento “Facebook Law Enforcement Guideline”. Contiene informazioni sulla policy perseguita dal social network contro l’uso di false identità e istruzioni su come determinare l’ID unico dell’utente nel caso non siano noti il nome (o l’email) dell’utente o del gruppo da identificare. Il social network si dimostra disponibile, su richiesta, anche a non disabilitare eventuali account segnalati dalla polizia in modo da non comprometterne l’esito delle indagini. I dati che Facebook sarebbe pronto a fornire agli investigatori includono indirizzo email, data e ore delle creazione dell’account, log recenti, numero di cellulare e status. In coda al documento è presente quindi un modulo di richiesta informazioni destinato agli informatori. Il dubbio è questo punto che qualche malintenzionato in Rete potrebbe sotto falsa identità utilizzare questo modulo divenuto ormai pubblico per riuscire a farsi consegnare da Facebook dati sensibili relativi agli utenti.






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